A sinistra del tempio è l’altissima Torre del Popolo. Prima residenza del Capitano del Popolo, risale alla metà del sec. XIII. Una campana reca la data del 1274 e il nome del Capitano Rustichello del Poggio; forse a questa data esistevano già il primo piano e la cella campanaria, così come appare nel primo episodio del ciclo francescano grottesco. La costruzione fu ultimata nel 1305 al tempo del Capitano Cabrino da Parma.
Dall’inizio del sec. XVI al 1707 divenne sede dell’Arte dei Notai. Nella ricorrenza del VII Centenario francescano, fu collocata nella cella campanaria la Campana delle Laudi, alla presenza di re Vittorio Emanuele III; sul bordo reca incisa la seguente iscrizione, dettata dal podestà Arnaldo Fortini:
ALLA CITTA’ DI ASSISI NEL SETTIMO CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN FRANCESCO I COMUNI D’ITALIA DONARONO QUESTA CAMPANA CHE AL MATTINO E ALLA SERA D’INVERNO E D’ESTATE SONASSE A DISTESA LE LAUDI DI DIO E DI OGNI COSA CREATA. XII SETTEMBRE MCMXXVI.
La torre è una costruzione a pianta quadrangolare, alta 47 m., divisa in tre ordini marcapiano, coronata da una merlatura ghibellina rimessa in luce nel 1896. Nei due ordini superiori sono coppie di grandi monofore. In quello inferiore vi è la mostra dell’orologio e sottili monofore disposte irregolarmente. Il portale fu ricostruito nel 1524 dall’Arte dei Notai su disegno di Cecco di Bernardino; nel fregio è il motto UNICA MUNDI FIDES. Sulla chiave dell’arco uno stemma reca gli attributi della corporazione: libri, calamaio e penna.
Alla base della torre, una lapide riporta le misure utilizzate ad Assisi nel Trecento, con le sagome dei coppi, delle pianelle e dei mattoni, le misure dei tessuti in lana, lino e seta, il piede e il formone per il legname. Furono esposte nel 1348 dal Capitano Angelo di Latero da Perugia.
Testi Gentilmente offerti da: Editrice Minerva Assisi