Una volta era conosciuta come "la città più vivibile del mondo", altri la conoscono come "la città di Jacopone", che sarebbe il poeta frate francescano che si studia a scuola e che D'Annunzio chiamò in un suo sonetto "il folle di Cristo"; comunque vogliate chiamarla si tratta di Todi, una delle cittadine umbre più conosciute e visitate. Collocata proprio in mezzo al cuore verde d'Italia, Todi è stata fondata dagli antichi umbri fra l'ottavo e il settimo secolo a.C., ed è poi passata sotto il dominio romano nel quarto. Dopo essere stata un fiorente libero comune nel medioevo, nel 1367 è entrata a far parte dello Stato della Chiesa, rimanendo sotto il dominio papale fino all'annessione al Regno d'Italia dopo la Seconda Guerra d'Indipendenza.
Da visitare il Tempio di S. Maria della Consolazione. E' quella chiesa bianca e rotonda che si incontra salendo verso il centro storico. Costruito fra il 1508 e il 1607, è un edificio a croce greca realizzato su un progetto ideato probabilmente da Donato Bramante, a cui hanno lavorato diversi architetti fra cui Antonio da Sangallo il Giovane e Galeazzo Alessi. E' sicuramente il monumento più famoso di Todi, presente anche sui libri scolastici di storia dell'arte.
Inoltre la Chiesa di S. Fortunato è la chiesa del santo patrono di Todi, che si festeggia il 14 ottobre. Iniziata nel 1292 e completata quasi due secoli dopo, si trova in cima a un'alta scalinata, a due passi dal Parco della Rocca. In una delle sue cappelle è possibile ammirare un affresco del grande pittore rinascimentale Masolino da Panicale, e nella cripta è custodito il monumento funebre di Jacopone. La sua facciata è incompiuta: secondo una leggenda non fu completata perchè gli abitanti di Orvieto accecarono l'architetto per paura che facesse una chiesa più bella del loro duomo, ma in realtà non fu terminata a causa della morte dell'architetto (non per mano degli orvietano però!!) e anche per mancanza di mezzi.
Il Museo pinacoteca è situato all'ultimo piano dei Palazzi Comunali, e nelle sue diverse sezioni ospita pregevoli testimonianze della storia tuderte, come ad esempio l'imponente collezione di monete che vanno dall'epoca preromana all'età moderna, la pala d'altare raffigurante l'incoronazione della Vergine opera di Giovanni di Pietro detto lo Spagna (considerato uno dei più importanti allievi di Pietro Vannucci, detto il Perugino) e la sella lasciata qui da Anita Garibaldi, passata da queste parti insieme al marito Giuseppe nel 1849 durante la loro fuga da Roma.
Infine, se capitate a Todi vi consiglio di andare a teatro, non tanto per assistere ad una rappresentazione teatrale quanto per vedere l'interno del Teatro Comunale, costruito nella seconda metà dell'Ottocento: ha una capienza di 500 posti, ed è senza dubbio uno dei teatri più belli dell'Umbria.
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